CAPONE Mons. Arturo
Deceduto il 11 Settembre 1944
NECROLOGIO
Il Signore chiamò a Sè l’Illustrissimo e Reverendissimo Monsignor Arturo Capone, Canonico cantore del Capitolo Metropolitano di Salerno, la mattina del giorno 11 settembre 1944. La sua repentina morte è davvero una grave perdita per la Chiesa salernitana. Lavorò per la gloria di Dio, fino all’ultimo giorno della sua operosissima vita di 76 anni: la sera del giorno 10 settembre, aveva predicato nella Basilica inferiore in onore di S. Matteo, di cui promuoveva la devozione con ammirabile zelo. Tra le altre opere di pietà, dette alle stampe un bel libro di meditazioni per il mese dedicato a S. Matteo nel quale è illustrato l’Evangelo e narrata la storia del culto del Santo nella nostra Città. Versato nelle Scienze Sacre, conseguì la laurea, ad honorem, in Sacra Teologia che per varii anni insegnò nel Seminario Arcivescovile di Salerno. Polemista insigne confutò errori di protestanti ed increduli: animatore di ogni opera buona fondò il Circolo San Gregorio VII, promosse solenni feste centenarie per S. Gregorio VII e per S. Tommaso d’Aquino, illustrò con i suoi discorsi le opere di beneficenza cittadine, come il Conservatorio di Gesù Sacramentato e gli Ospedali riuniti. Di Lui si può dire: defunctus adhuc loquitur. Ha pubblicato: panegirici, discorsi apologetici, storici, di occasione ed una vera collezione di orazioni funerbri. Appassionato cultore delle glorie antiche ed artistiche della nostra Città, si rese benemerito per i due volumi pubblicati sul Duomo di Salerno: il primo tratta della parte storico, il secondo della parte descrittiva dei monumenti e dei codici, che possiede lo stesso Duomo. Fu Direttore del giornale “Il Buon Senso” per molti anni e collaboratore del Periodico “La Ss. Eucaristia di Napoli”. Di Lui si conservano inedici: il Quaresimale, predicato nel Cuomo di Salerno – panegirici ed altri discorsi che meritano di essere pubblicati. La CHiesa e lo Stato in riconoscimento dei suoi molti meriti. Lo nominarono rispettivamente Prelato Domenico di Sua Santità e Commendatore. Ebbe un particolare trasporto per l’archeologia, onde seppe superare difficoltà di ogni genere e con la sua ferrea volontà nell’attuare i suoi disegni, istituì l’interessante Museo della Cattedrale per il quale non dette solo la sua competente attività, ma fu prodigo donatore, avendolo arricchito di preziosi arredi di sua proprietà. I Cittadini di Salerno, che apprezzavano le alte doti di mente e di cuore dell’illustre Estinto, parteciparono numerosi alle sue esquie con segni di vero cordoglio per tanta perdita.