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30 Dic
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Grazia, Speranza e Ringraziamenti per l’apertura dell’Anno Giubilare

Ieri sera nella nostra Chiesa di Salerno-Campagna-Acerno si è aperto l’Anno Giubilare. Un inno di ringraziamento sale al Signore che offre al suo popolo un occasione di grazia e misericordia. Il Giubileo è una esperienza di popolo e la celebrazione di apertura ne è stata una chiara testimonianza.

A nome del nostro Arcivescovo Andrea desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno reso partecipata, raccolta e solenne la celebrazione.

  • Grazie al Popolo Santo Fedele di Dio per l’affollata partecipazione oltre ogni aspettativa. Come sottolineato dall’Arcivescovo durante l’omelia: “la vostra numerosa partecipazione esprime il desiderio di speranza, che nasce dall’incontro con il Signore”. Il Popolo di Dio ci precede.
  • Grazie alla presenza di numerosi sacerdoti.
  • Grazie al parroco della Cattedrale e rettore della chiesa di San Benedetto, don Felice Moliterno e ai collaboratori della Cattedrale.
  • Grazie all’Ufficio Liturgico, i Diaconi ed il nostro Seminario
  • Grazie al servizio del canto per l’esperienza di chiesa del Coro diocesano e delle Corali di diverse parrocchie della diocesi.
  • Grazie a Salerno Mobilità per il servizio reso ai tanti pellegrini.
  • Grazie a quanti hanno vegliato sulla nostra sicurezza: la Questura e le forze dell’ordine.
  • Grazie per il servizio d’ordine dell’Associazione Nazionale Carabinieri-Nucleo Volontari e Protezione Civile, Agesci – Zona Salerno e Branca R/S Agesci Napoli.
  • Grazie per l’assistenza sanitaria delle equipe della Croce Bianca e della Croce Rossa Salerno
  • Grazie al Comando dei Vigili Urbani di Salerno ed alla straordinaria disponibilità dei vigili Capezzera e Guadagno.
  • Grazie ai servizi di informazione che hanno documentato la cerimonia, in particolare a TDS Salerno e Francesco Pecoraro che hanno reso disponibili le le immagini.
  • Grazie a quanti con il loro servizio hanno reso possibile e decorosa la celebrazione di apertura del Giubileo.

Auguro alla nostra Chiesa un Anno Santo fruttuoso ed abbondante di grazie.
Don Ugo de Rosa
Delegato Diocesano per il Giubileo 2025

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29 Dic
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Celebrazione diocesana di apertura del Giubileo 2025: omelia del nostro Arcivescovo Andrea

Carissimi,

ci ritroviamo stasera nella nostra Cattedrale per aprire solennemente il Giubileo dell’anno 2025 che il Santo Padre ha voluto incentrare sulla virtù della speranza. Lui stesso, durante la veglia natalizia hai inteso esprimere il significato di questo anno Santo: «Questo è il tempo della speranza! Esso ci invita a riscoprire la gioia dell’incontro con il Signore, ci chiama al rinnovamento spirituale e ci impegna nella trasformazione del mondo, perché questo diventi davvero un tempo giubilare […]. A noi tutti il dono e l’impegno di portare speranza là dove è stata perduta: dove la vita è ferita, nelle attese tradite, nei sogni infranti, nei fallimenti che frantumano il cuore; nella stanchezza di chi non ce la fa più, nella solitudine amara di chi si sente sconfitto, nella sofferenza che scava l’anima; nei giorni lunghi e vuoti dei carcerati, nelle stanze strette e fredde dei poveri, nei luoghi profanati dalla guerra e dalla violenza. Portare speranza lì, seminare speranza lì. Il Giubileo si apre perché a tutti sia donata la speranza, la speranza del Vangelo, la speranza dell’amore, la speranza del perdono». Così papa Francesco.

Il Giubileo ha sempre rappresentato, nella vita della Chiesa, un evento di grande rilevanza spirituale, ecclesiale e sociale e porre al centro oggi il tema della speranza – ho scritto nella mia Lettera dedicata a questo evento – rappresenta un ulteriore aspetto assai significativo: «la Chiesa lo propone con forza in un tempo segnato da grandi sfide e da forti tensioni sociali, non ultimo il dramma delle guerre che provocano morti, distruzioni, sentimenti di vendetta, popoli a rischio di sopravvivenza. Tutto ciò sembra soffocare la possibilità stessa di sperare; il Giubileo, con il suo contenuto di conversione, perdono, cammino e misericordia, diventa una possibilità reale perché la luce della speranza possa nuovamente illuminare il futuro e ciò non in senso ingenuamente ottimistico.

La speranza, infatti, “non delude” (…) perché fondata sull’amore di Dio: essa “nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce (…).    Ed è lo Spirito Santo, con la sua perenne presenza nel cammino della Chiesa, a irradiare nei credenti la luce della speranza: Egli la tiene accesa come una fiaccola che mai si spegne, per dare sostegno e vigore alla nostra vita”.

Per questo la virtù della speranza viene spesso associata, nella Bibbia, all’immagine dell’àncora, quell’ancora raffigurata anche nella mano destra della venerata statua della Madonna della Speranza custodita nel Santuario di Battipaglia e che in questi giorni è esposta in San Pietro. Scrive ancora il Santo Padre: «L’immagine dell’àncora è suggestiva per comprendere la stabilità e la sicurezza che, in mezzo alle acque agitate della vita, possediamo se ci affidiamo al Signore Gesù. Le tempeste non potranno mai avere la meglio, perché siamo ancorati alla speranza della grazia, capace di farci vivere in Cristo superando il peccato, la paura e la morte». Carissimi, potremmo essere pellegrini e testimoni di speranza se anzitutto saremo ancorati al tesoro della grazia di Cristo che ci viene elargita nella vita della Chiesa e in particolar modo nei suoi sacramenti, in primis il sacramento della riconciliazione. Attingiamo allora a piene mani a questo tesoro di misericordia; Il Papa ce lo ricorda più volte con forza: «Dio perdona tutto, Dio perdona sempre. Non dimenticatevi questo, che è un modo di capire la speranza nel Signore».

Per questo abbiamo voluto estendere la qualifica di “luogo giubilare” – dove recarsi per la preghiera, l’adorazione e la confessione sacramentale – a diverse altre chiese e Santuari, oltre la Chiesa cattedrale e le concattedrali: ivi la presenza più continuativa di un sacerdote favorirà la possibilità anche della Confessione e l’acquisizione dell’indulgenza giubilare connessa. Quest’ultima poi, ed è un ulteriore segno della volontà del Santo Padre di permettere a tutti di attingere a piene mani alla misericordia di Dio, potrà essere conseguita – ottemperando alle consuete condizioni spirituali, sacramentali e di preghiera – anche attraverso opere di carità o misericordia compiute verso coloro che sono gravati da situazioni di solitudine, necessità, malattia, «quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro».

Faccio mio, quindi l’accorato invito di San Paolo, quando scriveva agli abitanti di Corinto: “Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio. E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!”

È, inoltre, particolarmente significativo il fatto che questa solenne apertura del Giubileo avvenga nella domenica dedicata alla Santa Famiglia di Nazaret. Gesù ha voluto nascere e crescere in una famiglia umana; ha avuto la Vergine Maria come mamma e Giuseppe che gli ha fatto da padre; essi l’hanno allevato ed educato con immenso amore. Pochi giorni fa abbiamo celebrato il Natale e possiamo ancora immedesimarci nei pastori di Betlemme che, appena ricevuto l’annuncio dall’angelo, accorsero in fretta alla grotta e trovarono “Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia” (Lc 2,16). I primi testimoni della nascita del Cristo, i pastori, si trovarono di fronte, quindi, non solo il Bambino Gesù, ma una piccola famiglia: mamma, papà e figlio appena nato. Dio ha voluto rivelarsi nascendo in una famiglia umana, e perciò la famiglia umana è diventata icona di Dio! Dio è Trinità, è comunione d’amore, e la famiglia ne è – ovviamente in tutta la differenza esistente tra il Mistero di Dio e la sua creatura umana – un’espressione che riflette in maniera del tutto singolare il Mistero insondabile del Dio amore.

Non solo, ma la famiglia di Gesù merita davvero il titolo di “santa” perché è tutta presa dal desiderio di adempiere la volontà di Dio, incarnata nell’adorabile presenza di Gesù. Da una parte, è una famiglia come tutte e, in quanto tale, è modello di amore coniugale, di collaborazione, di sacrificio, di affidamento alla divina Provvidenza, di laboriosità e di solidarietà, insomma di tutti quei valori che la famiglia custodisce e promuove, contribuendo in modo primario a formare il tessuto di ogni società. Al tempo stesso, però, la Famiglia di Nazaret è unica, diversa da tutte, per la sua singolare vocazione legata alla missione del Figlio di Dio.

Proprio con questa sua unicità essa addita ad ogni famiglia, e in primo luogo alle famiglie cristiane, l’orizzonte di Dio, il primato dolce ed esigente della sua volontà, la prospettiva del Cielo al quale siamo destinati. Come disse Paolo VI nella sua visita in Terra Santa: «Qui comprendiamo il modo di vivere in famiglia. Nazaret ci ricordi cos’è la famiglia, cos’è la comunione di amore, la sua bellezza austera e semplice, il suo carattere sacro ed inviolabile; ci faccia vedere com’è dolce ed insostituibile l’educazione in famiglia, ci insegni la sua funzione naturale nell’ordine sociale».  È fondandosi sull’amore di Dio ricevuto in abbondanza, che sempre, nelle famiglie e attraverso loro nel mondo, i rapporti possono essere rigenerati, aprendo orizzonti di speranza. Infatti, ogni famiglia, nell’amore autenticamente vissuto tra genitori e figli, trova l’energia spirituale di aprirsi all’esterno, agli altri, al servizio dei fratelli, alla collaborazione per la costruzione di un mondo più umano: la famiglia infatti evangelizza, anzitutto, con il proprio esempio di vita.

Affidiamo, quindi, alla Santa Famiglia di Nazareth, il cammino giubilare che oggi si apre nella nostra Arcidiocesi: essa rappresenti per tutti – a cominciare dalle famiglie – un ideale evangelico affascinante, così che l’esistenza di ognuno sia concepita e vissuta a servizio dell’opera di Dio, che è la salvezza – già sperimentabile qui e ora – del mondo intero             Amen.

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27 Dic
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CS – Apertura del Giubileo nella nostra Arcidiocesi: il programma del 29 dicembre 2024

Si celebra l’apertura del Giubileo nelle Chiese particolari, tra cui l’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, il 29 dicembre 2024, Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, come ha stabilito il Santo Padre Francesco, nella Bolla Spes non confundit. È in programma, dunque, per quella data, alle ore 16.30, il collectio (raduno ndr) nella Rettoria di San Benedetto, cui seguirà il pellegrinaggio verso la Cattedrale e, dunque, l’ingresso al Duomo e la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, S.E. Monsignor Andrea Bellandi, concelebrata dai presbiteri presenti in Diocesi, con i canti di 250 coristi delle varie parrocchie. A partecipare all’appuntamento, anche 6 detenuti cui sono stati concessi dei permessi premio per l’occasione.

I dettagli

Il Pellegrinaggio che si snoderà verso la Cattedrale, è il segno del cammino di speranza del popolo pellegrinante dietro la Croce di Cristo, come raffigurato nel logo del Giubileo: In un mondo nel quale progresso e regresso si intrecciano, la Croce di Cristo rimane l’àncora di salvezza: segno della speranza che non delude perché fondata sull’amore di Dio, misericordioso e fedele (Papa Francesco, Udienza generale, Piazza San Pietro – 21 settembre 2022). È il cammino della Santa Famiglia di Dio che, nell’oggi della Chiesa, avanza verso la Gerusalemme celeste.

L’ingresso del popolo di Dio nella Cattedrale avverrà attraverso la porta principale, segno di Cristo. Sulla soglia, Sua Eccellenza Monsignor Bellandi innalzerà la croce e, rivolto verso il popolo, con un’acclamazione lo inviterà alla venerazione del dolce legno che porta appeso il Signore del mondo (Inno del Venerdì Santo “Passione del Signore”). Varcata la porta, l’Arcivescovo, quindi, presiederà il rito della memoria del Battesimo e farà l’aspersione con l’acqua, porta d’ingresso nel cammino di iniziazione sacramentale e nella Chiesa.

La Celebrazione della Messa costituirà il vertice del Rito di apertura dell’Anno Giubilare. “In quanto azione di Cristo e del popolo di Dio gerarchicamente ordinato, costituisce il centro di tutta la vita cristiana per la Chiesa universale, per quella locale, e per i singoli fedeli” (Ordinamento Generale del Messale Romano, 16).

Qui il comunicato completo:

 


Nota di servizio per i giornalisti
Gli operatori delle testate/tv giornalistiche potranno effettuare riprese video prima e dopo la Celebrazione Eucaristica, ma non durante la stessa.
Saranno, inoltre, riservati dei posti a sedere per i giornalisti, fruibili in ordine di arrivo.
Circa le immagini fotografiche, il 29 dicembre 2024, sarà possibile estrarle gratuitamente al termine della cerimonia al seguente link:
https://drive.google.com/drive/mobile/folders/1twaujdD4Fnpe89-p1_AyODiVvltW1Lhh?usp=sharing

Si ricorda, infine, che l’intera Celebrazione sarà trasmessa in diretta su Telediocesi.


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27 Dic
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“9 minuti con l’Arcivescovo” | Natale ’24

Oggi, 27 dicembre 2024, in occasione dell’appuntamento con “9 minuti”, consueta intervista dell’ultimo venerdì del mese, l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, S.E. Monsignor Andrea Bellandi ha rivolto i suoi auguri a tutta la comunità.

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20 Dic
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Ammissione all’Ordine del Diaconato e Conferimento dell’Accolitato

Domenica 5 gennaio 2025, alle ore 19.00, presso la Cattedrale di Salerno, S.E. Mons. Andrea Bellandi, Arcivescovo Metropolita, presiederà la Celebrazione Eucaristica durante la quale avrà luogo:

  • Il rito di Ammissione all’Ordine del Diaconato dei candidati:
    • Francesco Auricchio
    • Gabriele Ciliberti
    • Marco De Luca
    • Gianpaolo Ferrigno
    • Raffaele Salzano
    • Alessandro Vitale
  • Il conferimento del Ministero dell’Accolitato a Luciano Marino.

 

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20 Dic
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CS – Inaugurazione dell’opera restaurata de “La Madonna degli Angeli” del portone laterale del Duomo

Ultimata l’opera di restauro de “La Madonna degli angeli” e  del Portone laterale del Duomo

Il 23 dicembre 2024, alle ore 10,  l’inaugurazione presso la Cattedrale di Salerno

Saranno inaugurati, in tutto il loro rinnovato splendore, la Madonna degli Angeli e il  Portone laterale del Duomo appena restaurati, alla presenza dell’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, S.E. Monsignor Andrea Bellandi e del Parroco della Cattedrale, Don Felice Moliterno.  Lunedì 23 dicembre 2024, alle ore 10, presso la Cattedrale di Salerno, sarà, infatti, presentato il frutto dell’intervento svolto sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino ed eseguito dal Centro restauro Vassallo, grazie al finanziamento del Centro Diagnostica Cavallo. Il restauro conservativo della statua policroma risalente al XIV secolo, ha riportato il manufatto al suo antico splendore, preservandolo – dopo un accurato consolidamento-ai posteri: tale operazione ha  interessato tutte le parti lese ed indebolite dell’opera. I lavori sono stati eseguiti rispettando i canoni di riconoscibilità reversibilità e patina del tempo, dettati dalle Carte del Restauro.

Tra i lavori di restauro realizzati grazie al finanziamento del Centro Diagnostica Cavallo, c’è da annoverare anche la Porta collocata sul transetto della Cattedrale e che introduce alla Cappella di Nona del Palazzo Arcivescovile.

“L’importante restauro della statua policroma della cosiddetta Madonna degli Angeli, risalente al XIV secolo, effettuato grazie al finanziamento del Centro Diagnostica Cavallo, contribuisce in maniera determinante ad arricchire l’opera di riordino e sistemazione della Cattedrale primaziale di Salerno. – ha osservato il parroco della Cattedrale, Don Felice Moliterno–  Per volontà dell’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Sua Eccellenza Monsignor Andrea Bellandi, si continua nel perseguire l’idea di restituire il Duomo alla città ed ai visitatori provenienti dai più diversi angoli geografici, non solo come luogo sacro, ma anche come monumento storico ed artistico. In questo senso, auspichiamo di favorire e rinsaldare il rapporto di corrispondenza che intercorre fra i salernitani e la loro Cattedrale, affinché sempre e di più si possa guardare a questo monumento come ad uno scrigno di opere d’arte che, addensandosi – spiritualmente ed architettonicamente – attorno al sepolcro dell’Apostolo Matteo, rappresenti in modo ideale e concreto la storia sacra, civile e culturale di Salerno”.

La statua trecentesca della “Vergine con il Bambino” ritorna in Cattedrale

Di dimensioni superiori al naturale, la Vergine con il Bambino della Cattedrale di Salerno, conosciuta anche come “Madonna degli angeli”, è tra le più imponenti sculture lignee policrome del ‘300 in Campania ed era stata allestita con tutta probabilità sull’altare maggiore. L’iconografia della statua riprende un ben noto prototipo francese di fine duecento e inizio trecento, con la Vergine stante e il Bambino benedicente, riccamente abbigliato che accarezza un passerotto. Allusione, questa, alla Passione di Cristo. La fortuna dell’opera sul territorio nel Medioevo è testimoniata dalla replica quasi letterale nella Madonna della collegiata di Santa Maria a Mare a Maiori e dalla diffusione nei dintorni di Salerno delle Madonne incoronate e stanti. L’importante statua lignea è uscita per la prima volta dalla Cattedrale quest’anno per essere esposta presso la mostra Tra cielo e terra. Meraviglie svelate della cattedrale di Salerno dai Normanni al Rinascimentotenutasi presso il Museo Diocesano “San Matteo”, dal 5 maggio al 5 luglio 2024.  Proprio dopo quella occasione, sono stati effettuati gli interventi di restauro conservativo della statua lignea, seguiti poi da quelli al portone laterale della Cattedrale.

Dal 23 dicembre 2024, dunque, la statua lignea della Vergine con il Bambino ritornerà al Duomo, dove potrà essere ammirata da fedeli e visitatori.

 

Qui il comunicato completo

 

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18 Dic
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Chiusura degli uffici di Curia per le festività natalizie

Gli Uffici della Curia Arcivescovile di Salerno-Campagna-Acerno osserveranno un periodo di chiusura per le festività natalizie che va dal 21 dicembre fino al 6 gennaio. Riapriranno regolarmente martedì 7 gennaio.

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18 Dic
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CS – Giubileo 2025 | Presentato il Calendario

Si è tenuta questa mattina, mercoledì 18 dicembre 2024, presso il Salone degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile di Salerno, la conferenza stampa di presentazione dell’apertura dell’Anno Giubilare nell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, nonché delle iniziative diocesane in programma.

“Il prossimo anno sarà celebrato l’Anno Santo giubilare che, istituito da Papa Bonifacio VIII nel 1300, ordinariamente (a partire dal 1475) viene celebrato ogni 25 anni – ha esordito l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Sua Eccellenza Monsignor Andrea Bellandi – Papa Francesco ha inteso dedicare il prossimo Giubileo (che egli inaugurerà solennemente con l’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro la sera del 24 dicembre, dove sarà esposta per otto giorni la venerata statua della Madonna della Speranza custodita nel Santuario di Battipaglia)  alla virtù della speranza. Così egli ha motivato la sua decisione: Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza. Per questo ho scelto il motto Pellegrini di speranza. Tutto ciò però sarà possibile se saremo capaci di recuperare il senso di fraternità universale, se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà dilagante che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di esseri umani. (…). La dimensione spirituale del Giubileo, che invita alla conversione, si coniughi con questi aspetti fondamentali del vivere sociale, per costituire un’unità coerente (Lettera del Santo Padre Francesco a Mons. Rino Fisichella per il Giubileo 2025)”, continua Sua Eccellenza Bellandi.

L’Arcivescovo, dunque, insiste sulla centralità del tema della speranza. “La Chiesa lo propone con forza in un tempo segnato da grandi sfide e da forti tensioni sociali, non ultimo il dramma delle guerre che provocano morti, distruzioni, sentimenti di vendetta, popoli a rischio di sopravvivenza. Tutto ciò sembra soffocare la possibilità stessa di sperare – sottolinea S.E. Monsignor Bellandi – Il Giubileo, con il suo contenuto di conversione, perdono, cammino e misericordia, diventa una possibilità reale perché la luce della speranza possa nuovamente illuminare il futuro e ciò non in senso ingenuamente ottimistico. La speranza, infatti, non delude – scrive il Papa nella Bolla di indizione, citando San Paolo – perché fondata sull’amore di Dio: essa nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croceSe infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita (Rm 5,10). E la sua vita si manifesta nella nostra vita di fede, che inizia con il Battesimo, si sviluppa nella docilità alla grazia di Dio ed è perciò animata dalla speranza, sempre rinnovata e resa incrollabile dall’azione dello Spirito Santo. È infatti lo Spirito Santo, con la sua perenne presenza nel cammino della Chiesa, a irradiare nei credenti la luce della speranza: Egli la tiene accesa come una fiaccola che mai si spegne, per dare sostegno e vigore alla nostra vita. La speranza cristiana, in effetti, non illude e non delude, perché è fondata sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino […]. Ecco perché questa speranza non cede nelle difficoltà: essa si fonda sulla fede ed è nutrita dalla carità, e così permette di andare avanti nella vita (Papa Francesco, Spes non confundit – Bolla di Indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025)”.

Evento di grande rilevanza spirituale, ecclesiale e sociale, il Giubileo, dal tempo della sua istituzione è stato vissuto dal popolo di Dio “come uno speciale dono di grazia, caratterizzato anzitutto dal perdono dei peccati e, in particolare, dall’indulgenza, espressione piena della misericordia di Dio. – ha aggiunto l’Arcivescovo– I fedeli, spesso al termine di un lungo pellegrinaggio, attraversando la Porta Santa e venerando le reliquie degli Apostoli Pietro e Paolo custodite nelle Basiliche romane, attingevano ai tesori spirituali della Chiesa e rinnovavano con rinnovato vigore la propria confessione di fede. Anche quest’anno ciò si realizzerà anzitutto con il tradizionale pellegrinaggio a Roma, che per i fedeli della nostra Arcidiocesi sarà organizzato mercoledì 14 maggio, con la partecipazione all’Udienza del Papa, il passaggio della Porta Santa in San Pietro e, al termine, la celebrazione della Santa Messa. Altre opportunità sono rappresentate dalle diverse giornate giubilari stabilite per le differenti categorie di persone, gruppi e realtà ecclesiali, secondo un calendario che è consultabile sulla pagina internet dedicata al Giubileo: Iubilaeum2025.va”.

Ad illustrare il calendario degli appuntamenti, presentando i luoghi giubilari con i banner dinanzi alle chiese e le brochure per i pellegrini, è stato il Delegato Diocesano per il Giubileo 2025, Don Ugo De Rosa.

 

Qui il comunicato completo:

Lettera per il Giubileo.pdf

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17 Dic
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Determina RUP num. 75 prot. 1677

Determina per la liquidazione per i servizi professionali di fattibilità tecnico-economica ai sensi dell’art. 41 del codice nuovo dei contratti d.lgs. n° 36/2023 – Sezione II – AllegatoI.7 – Relativi all’intervento denominato “Interventi di sicurezza sismica del campaniel della chiesa di S. Antonio Buccino (Sa)”.

 

Prot_1677_16_12_2024_Ministero della Cultura_P 128_Determina n. 75_

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17 Dic
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Pastorale Universitaria – Santa Messa in preparazione al Natale

Mercoledì 18 dicembre alle ore 12.00 presso la cappella universitaria dell’Unisa S.E. Mons. Andrea Bellandi presiede la Celebrazione Eucaristica in preparazione al Natale.

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