Carissimi papà,
in occasione della festa di San Giuseppe, Sposo di Maria e Padre di Gesù, Patrono e modello di ogni paternità, in questa esperienza sinodale che la Chiesa ci chiede di vivere,a nome del nostro Arcivescovo Andrea e delle coppie dell’equipe del Servizio diocesano diPastorale familiare, desideriamo formularvi i nostri affettuosi auguri di ogni beneassicurandovi la nostra preghiera e vicinanza spirituale. In questo particolare tempo chestiamo vivendo, desideriamo incoraggiarvi a vivere con responsabilità ed entusiasmo lavostra particolare vocazione alla paternità per il bene dei vostri figli e delle vostre famiglie.Vi giunga il nostro grazie per l’amore, la dedizione e la premura che quotidianamenteesercitate verso i figli che Dio vi ha affidato e dei quali siete custodi.
Padri non si nasce, lo si diventa. E non lo si diventa solo perché si mette al mondo un figlio,ma perché ci si prende responsabilmente cura di lui. Tutte le volte che qualcuno si assume laresponsabilità della vita di un altro, in un certo senso esercita la paternità nei suoi confronti.Nella società del nostro tempo, spesso i figli sembrano essere orfani di padre. Anche la Chiesadi oggi ha bisogno di padri. È sempre attuale l’ammonizione rivolta da San Paolo ai Corinzi:«Potreste avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri» (1 Cor 4,15); e ogni sacerdote o vescovo dovrebbe poter aggiungere come l’Apostolo: «Sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo» (ibid.). E ai Galati dice: «Figli miei, che io dinuovo partorisco nel dolore finché Cristo non sia formato in voi!» (4,19). Essere padrisignifica introdurre il figlio all’esperienza della vita, alla realtà. Non trattenerlo, nonimprigionarlo, non possederlo, ma renderlo capace di scelte, di libertà, di partenze. Forseper questo, accanto all’appellativo di padre, a Giuseppe la tradizione ha messo anche quellodi “castissimo”. Non è un’indicazione meramente affettiva, ma la sintesi di un atteggiamento che esprime il contrario del possesso. La castità è la libertà dal possesso intutti gli ambiti della vita. Solo quando un amore è casto, è veramente amore. L’amoreche vuole possedere, alla fine diventa sempre pericoloso, imprigiona, soffoca, rende infelici.(Papa Francesco, Patris Corde, 7)
L’esempio di San Giuseppe ci aiuti a comprendere meglio la missione e la chiamata alla paternità.Egli, con la sua vita, richiama ogni papà a sentirsi custode dei doni di Dio, custodi delle persone careche il Signore gli ha messo accanto, custodi del Creato.
Nell’augurarvi una buona Festa del Papà, vi affidiamo alla fraterna intercessione di San Giuseppe, affinché vi illumini e vi sostenga nella vostra missione di ogni giorno, rendendo fruttuoso il vostro impegno di padri cristiani.
Salerno, addì 20 marzo 2023
Solennità di San Giuseppe
Don Adriano D’Amore Maria ed Enrico Gallozzi
Assistente spirituale Direttori