Matrimonio di residenti in Italia ma da celebrarsi all’estero
Due cittadini italiani residenti in Italia, per contrarre matrimonio fuori del territorio nazionale, devono portare con sé il nulla osta ecclesiastico (stato dei documenti: mod.14) vistato dalla Curia con licenza ad altro Parroco.
Lo stato dei documenti verrà rilasciato dal Parroco che istruisce la pratica dopo l’esame dei nubendi (mod. 1), e le pubblicazioni canoniche (modd. 7– 8– 9) e la dovuta preparazione matrimoniale.
Per gli effetti civili al matrimonio canonico i nubendi dovranno consegnare al console italiano del paese dove celebreranno le nozze i certificati: estratto per riassunto dell’atto di nascita e il contestuale, per ottenere dopo le pubblicazioni civili nel luogo di residenza italiano il Nulla Osta consolare della nostra autorità all’estero.
Matrimoni di residenti all’estero ma da celebrarsi in Italia
Due cittadini italiani residenti all’estero (A.I.R.E: Anagrafe degli italiani residenti all’estero) per contrarre matrimonio dovranno svolgere la pratica matrimoniale presso la Parrocchia dove hanno il domicilio.
Effettuata la preparazione al matrimonio i nubendi guidati dal parroco “estero” dovranno ottenere il nulla osta della Curia vescovile estera con licenza ad altro Parroco.
Inoltre dovranno effettuare presso il consolato italiano le pubblicazioni civili.
Il parroco italiano redigerà il mod.14 (stato dei documenti) che presenterà insieme al certificato di avvenute pubblicazioni civili presso l’Ufficio Matrimoni della Curia italiana per la vidimazione da parte del responsabile.
Chi non è iscritto all’A.I.R.E. tenga comunque presente che il domicilio si acquista con la dimora nel territorio di qualche Parrocchia o Diocesi con l’intenzione di rimanervi in perpetuo o sia protratta per cinque anni completi (can.102,1).
Il quasi – domicilio si acquista con la dimora nel territorio di qualche parrocchia o almeno di una Diocesi con l’intenzione di rimanervi almeno per tre mesi (can. 102,2).