Incontrarsi per indicare nuovi percorsi formativi, nuovi campi d’azione, nuove metodologie per rendere gli oratori luoghi al passo coi tempi. Centri dove innovazione e tradizione riescono a trovare nuovi e intriganti equilibri, per trasformarli in momenti di aggregazione per 365 giorni l’anno per ragazzi e non solo. Queste sono state le finalità dell’incontro “Oratori in Campania, realtà e prospettive nel tempo libero”. L’evento, promosso dalla Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza episcopale campana (Cec), in collaborazione con la diocesi di Caserta, si è tenuto lo scorso venerdì 16 giugno nella Biblioteca diocesana di via Redentore. “L’idea di un workshop sul tema è nata dall’esigenza di diffondere quel progetto che è oggi l’oratorio – ha spiegato Renato Malangone, incaricato della Conferenza episcopale campana per il tempo libero, turismo e sport – Noi vogliamo che l’oratorio sia vivo tutto l’anno e sia capace di coinvolgere ragazzi e adolescenti che fanno attività, i giovani che sono gli animatori e, infine, gli adulti che coordinano e supportano gli animatori ed i ragazzi quando è necessario”. Nel workshop si è analizzato quanto oggi c’è in Campania e ci si è chiesto quali potrebbero essere le prospettive per una maggiore diffusione degli oratori in regione. Tra i relatori anche Suor Flora Brucoli “Gli Oratori – ha detto la sorella salesiana – devono conservare il loro spirito originario, ma per forza di cose devono essere al passo con i tempi. Noi – ha proseguito dobbiamo imparare a cercare i giovani, a farli innamorare dell’oratorio, coinvolgerli ed ascoltarli senza metterci per forza di cose in cattedra, ma anzi, imparare ad usare il loro linguaggio. Facciamo come Don Bosco quando, trovandosi di fronte un orfano in sacrestia, ragazzo che correva il serio rischio di perdersi, ma un ragazzo colmo d’amore e desideroso di riceverne, davanti ai tanti paletti presentatisi davanti, gli chiede se era in grado di fischiare. La cosa più semplice e spontanea. Il si del ragazzo fu l’inizio di quella meravigliosa storia che è l’oratorio salesiano “.
L’incontro si è aperto con il saluto di Don Giovanni, vicario del Vescovo di Caserta, mons. Pietro Lagnese, e con una interessante relazione dell’arcivescovo delegato della Cec per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport, mons. Orazio Soricelli. Presente anche il presidente nazionale dell’Anspi, l’avvocato Giuseppe Dessi che, insieme a Suor Flora, ha egregiamente espresso quali dovrebbero essere le linee guida che dovranno seguire gli oratori per aprirsi a questa nuova era. “Noi – le parole di Dessì – non possiamo essere legati ad un modo di fare che appartiene al passato. Dobbiamo specializzarci, dobbiamo formare i nostri volontari, dobbiamo essere appetibili per i giovani, parlare il loro linguaggio. Superare le varie difficoltà logistiche con il sorriso, la disponibilità, la professionalità e la serietà”. Secondo il presidente dell’Anspi occorre fare rete tra tutte le associazioni, bisogna far innamorare i ragazzi degli oratori, renderli luoghi fruibili 365 giorni l’anno e non solo durante i tre mesi estivi, altrimenti sarebbero dei campi come tutti gli altri. “Non è vero che i giovani sono distratti, ripeto, bisogna saper imparare il loro linguaggio, imparare ad ascoltarli, proporre loro cose certe, saper mantenere le promesse e, forti delle nostre esperienze e competenze – ha concluso Dessì – sono sicuro che apriremo un nuovo corso per gli oratori e sapremo tenere lontani i ragazzi dalle tante fragilità del nostro presente”.
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