Abbecedario Islamico
Reale e virtuale non si oppongono. Ancor più chiaro dovrebbe esserlo dopo la chiusura forzata causata dalla situazione pandemica che ci ha visto maneggiare la rete del web più intensamente di prima (DAD, smart working). Sulla rete si agisce – dovremmo chiederci se lo si fa responsabilmente.
Questo agire ha una ricaduta sul piano pubblico, quindi sembra chiaro che anche da qui si costruisce e siamo chiamati a costruire quella civiltà dell’amore, così cara a Paolo VI, che ci consente di abitare, come unica umanità, la terra, casa comune. Chi non è rimasto toccato dalle immagini di Kabul? Chi non ha portato alla memoria l’attacco alle Twin Towers?
Tutto questo ci ha segnato: chi scrive sul dialogo e si interessa al mondo islamico ha chiaro che dopo l’11 settembre qualcosa è cambiato nella relazione con i musulmani. Ecco perché ci sembra necessaria e urgente la cura di relazioni sane e autentiche con i musulmani che abitano le nostre terre, attenti a quello che Luciano Floridi chiama ‘islamofobia online’ che rende loro la vita ostile e difficile nella nostra terra.
La cura può essere più tenera e vera solo se ne fa esperienza facendoci piccoli che con la semplicità di cuore si mettono a scuola dell’altro. Nel nostro piccolo, in preparazione alla giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, che da 20 anni si celebra il 27 ottobre ricordando l’incontro per la pace tenutosi ad Assisi, ci siamo messi in gioco per vivere l’invito contenuto nello slogan di questa giornata: “La cura del mondo mi riguarda”.
Con amici e appassionati del mondo islamico, si è voluto realizzare un abbecedario che accompagnerà la pagina Facebook per tutto il mese di ottobre.
Un post al giorno per ogni lettera dell’alfabeto arabo per conoscere e riconoscere (non perché dimenticato, ma perché non molto ricercato) il tesoro e la ricchezza dell’altro in quanto diverso, ma non per questo estraneo. Sta a noi decidere se accogliere l’invito di saperne di più oppure vendere questo abbecedario.
Commetteremo quel grande errore che fece Pinocchio, storia che accompagnò le nostre storie fanciullesche e italiane: «E il libro fu venduto lí su due piedi. E pensare che quel pover’uomo di Geppetto era rimasto a casa, a tremare dal freddo in maniche di camicia, per comprare l’Abbecedario al figliuolo!».